Sabato 22 febbraio 2025: Tappa ‘9’, da Rapone a Santa Maria di Pierno (17 km) _Collaudo e diario
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Questa tappa è stata definitivamente collaudata sabato 22 febbraio 2025 in una bella giornata tersa e assolata. Da Rapone, dopo la benedizione impartita da D. Giovanni e da D. Mauro e i saluti portati dall’Amministrazione Comunale, hanno intrapreso il percorso oltre 50 camminatori provenienti da Eboli, Vallesaccarda, Melfi, Atella, Rionero, Mercogliano, Venticano, Montella e Sant’Angelo dei Lombardi.
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E’ stato possibile pernottare a Pierno, nei pressi della badia di Santa Maria di Pierno che è meta di arrivo della Tappa 9, grazie sia alla ‘Casa di San Guglielmo‘ -che è un ostello con circa 20 posti letto, ottimamente gestito da P. Alberto Vecchione che ancora ringraziamo per la squisita cristiana bella accoglienza-. Qui è sempre possibile pernottare in 5 camere, ognuna con più posti letto, di cui alcuni a castello; alcuni bagni sono in comune, altri nelle camere. Necessita portarsi il proprio sacco-lenzuolo e l’asciugamani; sul posto si trovano cuscini e coperte. Per pernottare, scrivere con largo anticipo a P. Alberto e-mail: faro.alberto@gmail.com _ solo nel caso non vi sia riscontro, utilizzare w-app 338 9000362 _
Il TIMBRO sulla credenziale è rilasciato da P. Alberto presso la badia di Santa Maria di Pierno.
Un’altra parte del gruppo ha invece pernottato (con ottima soddisfazione) nell’adiacente casa-vacanze ‘Il richiamo del bosco” (da 2 a 6 posti letto con bagno e cucina); contatti: 328 3377049 _posizione e info, clicca QUI
Per cenare, a poche decine di metri dalla Badia vi è la ‘Locanda del Bosco’, gestita da Michele e Lucia -cell. 338 3441647 _Per avere info sui B&B in zona (sia Pierno che San Fele), per escursioni con guida e per le cascate di San Fele, clicca QUI
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Consulta la scheda tecnica della tappa: mappe, altimetrie, tracce GPX.
Tappa ‘9’ x dettagli clicca QUI
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Punto di partenza da Rapone, davanti chiesa di San Nicola _Gmap clicca QUI
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PER CONOSCERE MEGLIO I LUOGHI DI GUGLIELMO: la Badia di Santa Maria di Pierno, arrivo della Tappa ‘9’, è a Pierno, frazione del Comune di San Fele (Pz), in Basilicata; la splendida Badia, al pari dell’Abbazia di Montevergine e dell’Abbazia del Goleto, rientra tra te fondazioni guglielmine; da documenti del XIII sec. risulta dipendenza dell’Abbazia del Goleto. E’immersa in uno scenario paesaggistico-montano meraviglioso: siamo a circa 1.000 metri di altitudine. Dalla badia lo sguardo spazia da OVEST (dov’è il punto di partenza della tappa precedente: Rapone) verso EST, verso il Vulture che è la meta di arrivo della tappa 10 e che parte proprio qui dalla Badia.
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BADIA DI SANTA MARIA DI PIERNO
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DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA TAPPA ‘9’
Da Rapone (Pz) alla Badia di Santa Maria di Pierno, San Fele (Pz)
Si esce da Rapone in direzione sud, seguendo per un breve tratto -1,3 km. ca.- la strada provinciale per San Fele; si prende quindi sulla destra, la stradina per contrada Mancusi; dopo poche centinaia di metri, sulla destra vi è un’area a verde ricca di sculture in pietra e di memorie rupestri; all’interno della proprietà è un ricovero in pietra con tavoli e panche all’aperto; l’artista autoctono è Angelo Repole -cell. 3471084078- e la sosta merita una buona mezzora; Angelo coltiva il suo orto geometrico nel fine settimana e quindi solo in pochi giorni si può visitare il bel complesso artistico e paesaggistico.
Si prosegue per via in terra battuta per 1 km. ca., fino all’innesto sulla S.P.; a questo BIVIO: per proseguire verso San Fele bisogna tenere la destra, seguendo la discesa. Salendo invece a sinistra per qualche tornante -300 m. ca.- si arriva alla Masseria Pietrascritta, attrezzata fattoria didattica dove è possibile partecipare alla cagliatura dei formaggi e visitare le stalle; si possono acquistare ottimi prodotti caseari a km. zero; per la visita e, in generale per info su San Fele, si può contattare Elisa Chieca -cell. 349 5279050-.
Dal BIVIO: proseguendo in discesa per 2 km. ca. si arriva sul fondovalle dov’è l’areale delle Cascate di San Fele, interessante area naturalistica, attrezzata, dove è possibile visitare le sorgenti, rifornirsi di acqua e -se il tempo lo permette- fare un bel bagno rigenerante nelle vasche in pietra scavate per lunghi millenni dall’acqua.
Si prosegue quindi, in salita, per il bel centro storico di San Fele (Pz) -2.900 abitanti-, -872 m. slm.-. Consigliamo di attraversarlo guadagnando la salita attraverso l’intricata rete di vicoletti in pietra; da visitare la casa natale di San Giustino De Jacobis e la chiesa madre situata su un’imponente scalinata in posizione centrale; qui ci sono alcuni locali dove è possibile sostare per fare colazione e acquistare prodotti tipici da forno, sia dolci che salati.
Lasciato il bel centro storico di San Fele, si riprende il cammino in direzione di Pierno, frazione (a est) di San Fele; seguire Acqua Monache. Ci aspettano circa 7 km dove si alternano leggere discese alternate a modeste salite fino a raggiungere l’arrivo della tappa 9 alla badia di Santa Maria di Pierno (949 m. slm.)
La badia di epoca romanica, immersa nel silenzio di una piccola frazione abitata, costituita dalla chiesa e dall’annesso convento, merita una visita approfondita.
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BREVI INFO SUI LUOGHI ATTRAVERSATI
Rapone (Pz)
-Notizie geografiche e storiche
Il comune di Rapone è in Basilicata, al confine con l’Alta Irpinia, a 838 metri di altitudine; conta circa 840 abitanti. Il centro storico conserva un aspetto medievale; è punteggiato da palazzi gentilizi e da portali con mascheroni in pietra; da circa 14 anni è stato arricchito da diversi percorsi tematici con il progetto “Rapone Paese delle Fiabe“, progetto demo-etno-antropologico che ha rispolverato le antiche fiabe popolari del luogo tipiche dell’area meridionale d’Italia. Simbolo della piazza centrale, su cui prospetta anche il Municipio, è l’obelisco issato nel 1690 e sormontato da una doppia immagine, da un lato un crocifisso e dall’altro una Madonna.
-Cosa vedere / da non perdere
La chiesa madre di S. Nicola Vescovo (meta di arrivo della Tappa 8 del Cammino), ampia e luminosa; inoltre: la chiesa di Santa Maria dei Santi, costruita nel 1131 è la più antica del paese e custodisce una statua della Madonna che viene portata in processione la prima domenica di maggio. Su prenotazione, a 5 km. dal centro storico, è possibile visitare il museo multimediale “C.E.R.A. una volta…” (Centro di Educazione Rurale e Ambientale). Sul tracciato che porta lungo la successiva Tappa del Cammino, a pochi km. da Rapone, da non perdere è il ‘Giardino delle sculture rupestri’, così denominato nel 2024 dall’associazione Irpinia 7x; è opera di un artigiano locale nel fondo di proprietà familiare; chiedere di Angelo Repole.
-Paesaggio
Per godere di una delle più belle viste panoramiche del circondario bisogna recarsi al Belvedere di ‘Miezz Col’.
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San Fele (Pz)
-Notizie geografiche e storiche
Il comune di San Fele è in Basilicata, a 864 metri di altitudine; conta circa 2.600 abitanti. Il centro storico, visto dall’alto, insinuandosi tra gli spuntoni di roccia, assume la forma di una ‘X’ punteggiata da coppi laterizi. San Fele è legata a San Giustino de Jacobis, nato qui nel 1800 e poi missionario in Africa; si può visitare la Casa di San Giustino, luogo di nascita del santo e partecipare ai festeggiamenti che si tengono ogni anno il 30 luglio.
-Cosa vedere / da non perdere
Passeggiando tra i vicoli si incontrano il Castello fortezza (X secolo), una varietà di piccoli slarghi e fontane, chiese e palazzi gentilizi. Di particolare interesse è il Palazzo Frascella, costruito con materiali recuperati dai crolli causati da vari terremoti e particolare per la facciata, che riproduce l’aspetto di una antica chiesa romanica. Monumento baricentrico, in posizione sopraelevata e raggiungibile con una ripida scalinata, è la chiesa madre di Santa Maria della Quercia, costruita nel 1514 con materiale residuo di crolli del castello e delle mura; la Cupola venne ultimata nel 1757.
-Paesaggio
L’attrazione naturalistica più importante sono le Cascate di San Fele, che si snodano in un suggestivo percorso alberato per quasi 8 km. lungo il corso del torrente che porta alla fiumara di Atella per poi immettersi nell’Ofanto. Il sito -dove è possibile fare il bagno nel torrente- è custodito e promosso dall’associazione ‘U Uattënniérë’; in pochi anni è divenuto uno dei luoghi naturalistici più visitati della Basilicata.
Da non perdere, nella frazione ‘Pierno’, la Badia di Santa Maria di Pierno (meta di arrivo della Tappa 9 del Cammino).
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Pierno
-Notizie geografiche e storiche
Pierno è una frazione abitata del Comune di S. Fele (Pz), in Basilicata, su un piccolo pianoro a 960 metri di altitudine; è un luogo montano, roccioso, ricco di sorgenti e di boschi di castagno. Qui è la bella Badia di Santa Maria di Pierno che la tradizione vuole fondata da San Guglielmo da Vercelli intorno al 1139 a seguito del ritrovamento, in un anfratto del monte Pierno, di una statua della Madonna nascosta precedentemente da eremiti basiliani del vicino monte Santa Croce. Il santuario venne consacrato nel 1221; successivamente, nel 1456, a seguito di un terremoto, la statua della Madonna fu trasferita in altro luogo ma da lì scomparve per riapparire di nuovo a Pierno. In seguito a questo evento miracoloso fu ricostruita la chiesa col convento. L’interno, di stile romanico, è a tre navate; il complesso è stato restaurato a seguito dei danni inferti dal terremoto del 1980.
-Cosa vedere / da non perdere
Da non perdere è la visita guidata dell’intero complesso, costituito dalla chiesa e dall’annesso convento; sul lato nord sono in corso scavi di approfondimento archeologico.
Il culto della Madonna di Pierno è tuttora molto sentito; in passato i devoti, soprattutto gruppi di contadini, si recavano al santuario a piedi. Nel corso del pellegrinaggio, che si tiene tuttora ogni anno il 14 e 15 agosto, i fedeli esprimono la loro devozione per la Madonna trascorrendo la notte sul luogo del santuario e accampandosi nell’area circostante. Durante la festa si rinnova il rito purificatorio di prelevare e deporre pietre intorno a piccole croci di legno; prima di entrare nel santuario si compiono tre giri intorno alla chiesa.
-Relazione con il Santo Guglielmo e i suoi miracoli.
La tradizione riporta che la Badia di Santa Maria di Pierno fu fondata da San Guglielmo da Vercelli intorno al 1139. Ritroviamo, inoltre, notizie della Badia in quanto dipendenza dell’Abbazia del Goleto.
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2025 02 27 rev AV