Tappa 12 da Melfi a Venosa. DIARIO

Tappa 12 da Melfi a Venosa. 

DIARIO della tappa percorsa sabato 28 dicembre 2024

Dalla Cattedrale di S. Maria Assunta di Melfi (Pz) al Complesso della SS. Trinità di Venosa (Pz); 22 km.

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La bellezza ci ha accompagnato mostrando una sequenza di paesaggi rarefatti e disabitati in una natura intatta, non manomessa. È stata una giornata emozionante condivisa in compagnia di un gruppo di oltre 50 camminatori, viandanti e pellegrini.

Don Mauro Gallo, Vicario della Diocesi Melfi-Rapolla-Venosa, dopo aver impartito la benedizione, ha camminato con noi per l’intero percorso in una giornata tra l’altro significativa per una singolare coincidenza: si aprono le porte giubilari delle chiese di partenza e di arrivo della tappa 12 del Cammino di Guglielmo in Basilicata: la Cattedrale di Melfi e il Complesso della Ss. Trinità di Venosa.

Grazie agli amici del Cammino residenti a Venosa, in particolare a Giovanni Lasalvia, abbiamo camminato lungo l’Appia antica (come da traccia .gpx); man mano, sotto i nostri passi si disvelavano 2000 anni di storia, sentivamo la voce narrante di Orazio, il rumore dei carri che andavano verso oriente, il vociare di mercanti e di pellegrini che si incrociavano e si salutavano.  Con una zappetta, smuovendo di poco il terreno, sotto il terreno vegetale, fuoriescono gli acciottolati e i basoli dell’antico tracciato.  Una volta passati ai margini della necropoli di Toppo Daguzzo, la chiesetta abbandonata di Sanzanello, con la correlata stazione di posta, diventa il punto centrale del percorso. Qui, in prossimità di una fontana abbiamo fatto la pausa per la colazione. Il paesaggio è ancora intatto, ci sono cavità naturali, adattate successivamente come cantine e depositi per derrate alimentari; c’è qualche antica masseria in pietra ancora abitata. Benché l’Appia non sia segnalata ancora in alcun modo (il riconoscimento Unesco risale a qualche mese fa), si ha la sensazione di attraversare  un parco storico, archeologico e geologico di rilevante interesse.

Il Cammino di Guglielmo, dal ponte romano di Rapolla (detto ponte Daguzzo) a Venosa sceglie quindi di seguire l’Appia. È stata una giornata ricca di fascino: la luce del sole ci ha accompagnati ininterrottamente, nonostante fossimo alla fine di dicembre, da Melfi fino a Venosa. Entrambe sono due città fuori dalle rotte del turismo di massa eppure straordinarie; basti pensare al Castello di Melfi, intrecciato con le vicende di Federico II e le sue Costituzioni; oppure al Castello di Venosa, intrecciato con le vicende del madrigalista Carlo Gesualdo, oppure al vasto complesso della Santissima Trinità -detta l’Incompiuta- con l’annesso parco archeologico. Questi monumenti da soli valgono il viaggio.

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Brevi note sul tracciato da Melfi a Venosa (20 km. circa): si procede in direzione Est per gran parte della tappa 12; da Melfi si esce dalla cinta muraria in prossimità della Porta Venosina; da qui si scende fino al torrente di valle dov’è un ponticello con arcata in pietra. Raggiunta la valle si inizia a salire su stradine in parte sterrate e in parte brecciate. Raggiunta la sommità di un primo altopiano si scende verso il Ponte romano (posizione) nel territorio comunale di Rapolla (a circa 8 km. da Melfi). Il ponte incrocia la strada statale 93 (la vecchia Contursi-Berletta) che dal fondovalle di Rapolla conduce anche a Venosa. Il ponte, che attraversa la fiumara di Ripacandida con belle arcate in pietra,  è stato da poco restaurato e vale una prima sosta. Difronte al ponte, in direzione Est, inizia uno sterrato:  si passa sul lato sud della Necropoli di Toppo Daguzzo (posizione); siamo sull’Appia antica (patrimonio Unesco dal 2024); la seguiamo fino alla chiesetta abbandonata di Sanzanello (a circa 5 km. dal ponte romano) in un alternarsi di salite e discese.

In prossimità di Sanzanello (posizione)  il paesaggio si distende, la strada diventa piana. Dopo una sosta e rifornimento d’acqua presso la grande fontana in pietra, si cammina in piano fino a intravedere il profilo monumentale di Venosa. Ci aspetta ancora l’attraversamento di un torrentello e un’ultima salita;  entrati in città, seguendo via Melfi, raggiungiamo così il centro storico di Venosa dove ci attende il profilo turrito del poderoso Castello Aragonese (posizione) con i bei portici della piazza di fronte (piazza Umberto I°, a circa 8 km. da Sanzanello).

Dopo una pausa ad uno dei tavolini sotto i portici, si può iniziare a visitare il centro storico alla ricerca delle tracce del nostro Guglielmo; iniziamo dall’area circostante la chiesa di Santa Maria della Scala; a poca distanza è un murale che ci ricorda la vicenda della conversione miracolosa (ad opera di Guglielmo) della cortigiana Agnese che diverrà poi Beata’. Il dipinto è di Luciana Teora per conto dell’Associazione Alda Merini.

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I LUOGHI DI GUGLIELMOMelfi, come riportato nella ‘Legenda della vita del santo Guglielmo’, è la prima città dove il giovane GUGLIELMO si ferma per un periodo più o meno lungo; ha compiuto il pellegrinaggio a Santiago de Compostela; da Roma segue la via Appia ed è diretto all’imbarco per Gerusalemme, la Terra Santa. A Melfi abbiamo l’unico affresco quasi coevo di Guglielmo: è nella chiesa ipogea e rupestre di Santa Margherita. Ci sono, inoltre, i resti del Convento di San Bartolomeo (da restaurare) e una bella statua in bronzo custodita nel Giardino del Palazzo Vescovile. Sopravvivono i toponimi: Tratturello di S. Guglielmo e Masseria di S. Guglielmo.

Venosa è legata a Guglielmo per un miracolo qui compiuto: la conversione di Agnese che diviene poi ‘beata’.

Approfondimenti:

-sul ponte romano e sulla necropoli di Toppo Daguzzo (Pandosia): clicca QUI

-sul sito rupestre di Sanzanello e la passante via Appia (Pandosia): clicca QUI

-inquadramento storico e geografico (Touring Club Italiano): CLICCA QUI

Cosa vedere a VENOSA città

Mappe, altimetrie, tracce GPX, dove dormire, dove mangiare: clicca QUI

Video del ‘Cammino in compagnia’ di sabato 28 dicembre 2024: clicca QUI

Fontane: nei pressi della Chiesa di Sanzanello, a metà percorso.

Cani: nei pressi dei cancelli delle masserie che si incontrano durante il cammino.

REFERENTE DI TAPPA: Giovanni Lasalvia, Venosa  335.6513497

Abbiamo cenato e pernottato all’HOSTEL IL TETTO, nel centro storico di Melfi (Pz), in adiacenza della Cattedrale. Struttura convenzionata col ‘Cammino’. Posizione: clicca QUI.   Info: tel. 0972 236837 – 320 1986874‬ www.hosteliltetto.com

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Tappa 12 da Melfi a Venosa

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Una possibile risposta alle tue domande:

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Prima di ogni partenza,  ti invitiamo a consultare sempre il ‘Blog’ questo sito web e la pagina Facebook del Cammino di Guglielmo: https://www.facebook.com/camminodiguglielmo/

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Buon cammino !

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