Domenica 23 febbraio 2025: Tappa ’10’, da Pierno ai Laghi di Monticchio (26 km) _Collaudo e Diario
Domenica 23 febbraio 2025 si è compiuto il primo cammino su questa tratta. Le note descrittive sono in fase di compilazione. Si tratta del ‘collaudo’ di questo tracciato, finora solo cartografico.
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Ai Laghi di Monticchio, arrivo della Tappa ’10’, con la grandiosa Abbazia di San Michele Arcangelo, il Cammino si intreccia col filo micaelico iniziato a Tufo (AV) e che ritroveremo ancora più avanti, a Minervino Murge (BAT).
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RIFERIMENTI UTILI a MONTICCHIO (Atella / Rionero, Pz) _
Dove dormire, dove pranzare: dati in fase di verifica.
Il timbro sulla credenziale è rilasciato dal Prof. Spicciarelli presso la sede del Museo del Vulture, al piano terra dell’Abbazia di San Michele.
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Consulta la scheda tecnica della tappa: mappe, altimetrie, tracce GPX.
Tappa ’10’ x dettagli clicca QUI
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Punto di partenza da Pierno, davanti Badia di Santa Maria di Pierno _Gmap clicca QUI
Punto di arrivo è la grandiosa Abbazia di San Michele, che affaccia sul Lago Piccolo di Monticchio nel territorio del Comune di Atella (Pz) _Gmap clicca QUI
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ABBAZIA DI SAN MICHELE AI LAGHI DI MONTICCHIO
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DESCRIZIONE DEL TRACCIATO DELLA TAPPA ’10’
Da Santa Maria di Pierno ai Laghi di Monticchio
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BREVI INFO SUI LUOGHI ATTRAVERSATI
Ponte dell’Acquedotto Pugliese
(in fase di redazione)
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Atella
(in fase di redazione)
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Laghi di Monticchio
-Notizie geografiche e storiche
Immersi nel verde dell’area naturale protetta sono i Laghi di Monticchio, a 658 metri di altitudine, in una frazione del comune di Atella (Pz), ai piedi del Monte Vulture, in Basilicata. Occupano le bocche crateriche dell’antico vulcano del Vultire. Il Lago Piccolo è un lago “meromittico”: l’immissione in profondità di acque sorgive, calde e ricche di sali minerali, fa sì che, a causa dell’elevata densità, le acque di fondo, malgrado la loro temperatura elevata, non si mescolino con quelle superficiali. Il Lago Grande presenta un emissario che confluisce nel fiume Ofanto; è caratterizzato da una depressione a forma di imbuto a pareti molto ripide, che si apre nella metà settentrionale, mentre in quella meridionale presenta un basso fondale che degrada dolcemente verso la depressione. Oltre i 10 metri di profondità la sua temperatura rimane pressoché costante sotto gli 8°C.
-Cosa vedere / da non perdere
Lungo le sponde del lago piccolo sorge la splendida Abbazia benedettina di San Michele. Costruita sui fianchi dell’antico cratere, l’abbazia, insieme ai resti del complesso di Sant’Ippolito, è la testimonianza tangibile della presenza di ordini monastici nel territorio del Vulture, né sfuggono agli occhi più attenti gli affreschi risalenti alla metà dell’XI secolo.
Da non perdere è la bella ampia Grotta di San Michele: era il luogo dove si riunivano in preghiera i monaci basiliani che anticamente abitavano la zona. Intorno alla grotta nell’VIII secolo venne edificata l’Abbazia di San Michele Arcangelo che passò ai frati benedettini (vi rimasero fino al 1456), ai cappuccini (che fondarono una biblioteca e un lanificio) e, nel 1782 all’ordine militare costantiniano, rimasto proprietario fino al 1866. L’intero complesso è costituito da un imponente convento a più piani, una chiesa settecentesca e la cappella di San Michele Arcangelo. La stessa struttura dell’edificio di culto ha subito nel tempo varie modifiche. I recenti restauri del complesso hanno ulteriormente modificato il santuario e l’area adiacente. Nella chiesa sono state rimosse tutte le decorazioni barocche; è stata riportata alla luce la gradinata di collegamento tra la chiesa e l’edicola dell’Arcangelo mentre, dopo la demolizione della volta è stata costruita una copertura a capriate in cemento armato.
-Paesaggio
L’Abbazia di San Michele è anche sede del Museo di storia naturale del Vulture; qui, dall’alto potremo ammirare il bel paesaggio costituito dai due laghi di origine vulcanica racchiusi nella conca; da non perdere, proprio in relazione al paesaggio, è la sala di entomologia dedicata alla famosa e rara farfalla ‘Bramea di Hartig’, un raro esempio di fossile che tuttora sopravvive solo in questo remoto habitat.
-Relazione con il Santo Guglielmo e i suoi miracoli
Nei pressi di Monticchio, sul Monte Serico, nel comune di Atella (luogo di passaggio del Cammino), come riportato nella ‘Legenda’, vi è narrato l’episodio miracoloso ‘Al monte Serico Guglielmo guarisce un vecchio cieco’.
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(testi a cura di AV)