Tappa 1 da Montevergine a Tufo.
DIARIO della tappa percorsa sabato 9 novembre 2024.
Dall’Abbazia di Montevergine (Av) alla Grotta dell’Arcangelo Michele di Tufo (Av): 22 km.
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Ne hanno parlato:
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Nella prima luce mattutina, ci ritroviamo in tanti del gruppo di lavoro ad essere commossi; ci sono decine e decine di amici, circa un centinaio di camminatori, tutti puntuali all’appuntamento delle ore 8 con la prima corsa della funicolare per Montevergine. L’emozione è intensa: quante belle persone stamane per il ‘cammino dell’anima’. A bordo della prima corsa ci sono i ‘Viandanti di Montevergine’ che narrano della vita di Guglielmo pellegrino a Santiago de Compostela. Il sindaco Vittorio D’Alessio è venuto a portare il saluto dell’Amministrazione comunale alla partenza da Mercogliano. La millenaria abbazia -fondata nel 1124 da Guglielmo- ci accoglie a 1.200 metri di altitudine; una tersa luce novembrina illumina da est la catena dei Monti Picentini e la valle del fiume Sabato. Ci raduniamo nel piazzale dopo una visita all’altare maggiore dove sono custodite le spoglie del Santo Guglielmo; Dom Antonio, dell’ordine dei padri benedettini che custodiscono l’abbazia, impartisce la benedizione. Prima di metterci in cammino abbiamo la sorpresa di avere Rai Tre con Rino Genovese che ci accompagnerà per buona parte della mattinata. Per vedere la puntata dedicata al Cammino, CLICCA QUI.
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Montevergine si raggiunge con la storica Funicolare che parte dal centro di Mercogliano (posizione). Dal piazzale dell’Abbazia (a 1.270 metri di altitudine) inizia il Cammino di Guglielmo, lungo 320 km. Scendiamo attraverso il sentiero devozionale della ‘Juta’ che collega attraverso boschi di faggio e di castagno l’abbazia con il paese di Ospedaletto; a metà cammino facciamo una sosta presso la ‘Sedia della Madonna’, un trono in pietra dove i pellegrini si siedono per devozione. Nel primo tratto vi è una serie di scalini in pietra, poi il percorso prosegue su sterrato montano; nel tratto tra ‘il Casone’ e Ospedaletto, il fondo è pietroso; a breve il sentiero sarà recuperato e messo in sicurezza con fondi del PNRR.
Ad Ospedaletto ci aspetta per un saluto il sindaco Luigi Marciano con fascia tricolore, accompagnato da buona parte dell’amministrazione comunale; alcune aziende locali (‘DG3’, ‘Oliviero’ e ‘La Frutticola’), rinomate per la produzione di dolci e torroni, hanno fatto omaggio ai camminatori di una confezione di frutta secca e castagne per l’occasione denominata la ‘Bisaccia di Guglielmo’.
All’ingresso da monte di Ospedaletto d’Alpinolo (725 m. slm. – posizione clicca QUI) il cammino prosegue sul sentiero ‘Niespolo’; si attraversa un bosco di castagni su fondo è sterrato; nella parte finale del sentiero si sale sull’acciottolato che conduce a Summonte; si raggiunge quindi il curvone sopra al rifugio ‘Urupreta’, nel Comune di Summonte (posizione clicca QUI).
Qui abbiamo incontrato il presidente del Parco del Partenio, Francesco Iovino, che ha omaggiato i camminatori con mappe e gadget del parco. Da Urupreta ai piedi san Silvestro abbiamo come guida narrante Vito Rago di Irpinia Trekking.
Il cammino riprende in direzione Sant’Angelo a Scala (Av) lungo un sentiero segnato dal CAI che ad una biforcazione conduce al santuario rupestre di San Silvestro (posizione clicca QUI). Il tratto pedemontano (sostanzialmente piano) è straordinario dal punto di vista paesaggistico: si attraversano castagneti secolari; dall’alto, in prossimità di Sant’Angelo a Scala, si intravede l’ampia valle del Sabato con una miriade di borghi a costellare l’arcata paesaggistica che spazia dal monte Tuoro all’alto Sannio. Giunti all’area parcheggio sottostante il santuario di S. Silvestro (posizione clicca QUI), prendiamo in direzione di Grottolella che è a noi di fronte. Da qui, ci arriveremo dopo circa 5 km. (quasi due ore), percorrendo prima una stradina interpoderale in discesa e, giunti nel fondovalle, ci aspetta una risalita alquanto impegnativa fino a raggiungere il centro storico del borgo (posizione chiesa madre, luogo centrale, clicca QUI).
A Grottolella ci attende l’Amministrazione comunale col sindaco Antonio Spiniello e l’assessore Marianna Morante e con una sorpresa enogastronomica di cui davvero i camminatori sono grati; ottime e abbondanti pietanze della tradizione culinaria locale e vino di ottima qualità sono stati offerti ai numerosi camminatori; subito dopo siamo stati accompagnati a visitare il castello e la chiesa madre. Da non perdere, nel borgo, le numerose opere d’arte del maestro Giovanni Spiniello. Essendo di novembre, col sole che cala prima delle 17, l’Amministrazione ha messo a disposizione una navetta che ha permesso ai camminatori più stanchi (o che hanno molto gustato il vino del buffet…) di raggiungere la meta della Tappa 1, a Tufo (Av).
Il gruppo a piedi difatti arriva in notturna, intorno alle 17:30 ed è stato bello vedere dall’alto della collina che scende verso il fiume le luci del paese. Anche a Tufo troviamo l’Amministrazione comunale che ci attende unitamente al parroco D. Francesco Russo della Diocesi di Benevento. Viene impartita la benedizione all’arrivo: tutto questo ci emoziona profondamente; la stanchezza esalta ancora di più le piacevoli sensazioni che ci portiamo addosso; siamo riconoscenti a chi ci attende e a noi stessi per la riuscita della lunga camminata; ci facciamo largo tra la folla ed entriamo nella suggestiva grotta dedicata al Santo patrono di Tufo che è l’Arcangelo Michele. Ci raccogliamo in silenzio. Fuori, anche qui, ci attende un rinfresco offerto dai cittadini.
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Dopo la pausa di Grottolella, il cammino riprende in direzione della meta di arrivo che è la grotta dell’Arcangelo Michele a Tufo (222 m. slm. – posizione clicca QUI– a circa 8,9 km.); bisogna mettere in conto almeno due ore e mezza, in dolce discesa, su stradine in buona parte asfaltate. La lunghezza della Tappa 1 è di circa 22 km.; difficoltà ‘moderata’ nel primo tratto fino in prossimità di S. Silvestro (sentiero montano con fondo sconnesso, in discesa, poi pista in terra battuta); poi facile (stradine interpoderali asfaltate) fino a Tufo. Da Montevergine a S. Silvestro, circa 4 ore, pause comprese. Dai piedi di S. Silvestro a Tufo 4 ore circa.
La tappa numero 1 si presenta come percorso di inizio e di ingresso in un percorso dell’anima che si svolgerà per le successive 14 tappe.
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I LUOGHI DI GUGLIELMO: Sulle pendici del monte Partenio a 1.440 metri di altitudine, Montevergine è la prima abbazia fondata da Guglielmo nel 1124 (900 anni fa); è un luogo straordinario per la stratificazione di segni di fede, architetture e opere d’arte. Qui, deposte sotto l’altare maggiore della chiesa dedicata alla madonna nera, sono le spoglie del Santo. Nel Museo vi sono le tele di Domenico Antonio Vaccaro dedicate ai miracoli compiuti da Guglielmo (da non perdere).
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Immagini, viste, luoghi, suggestioni lungo la Tappa 1: Archivio Verderosa
Montaggi video: Mario Marciano
Cartografia: Claudio Ferraro
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Approfondimenti:
Cosa vedere a Tufo: clicca QUI
Mappe, altimetrie, tracce GPX, dove dormire, dove mangiare: clicca QUI
Video del ‘Cammino in compagnia’ di sabato 9 novembre 2024: clicca QUI
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Fontane: nel centro storico di Grottolella, a metà percorso.
Cani: in prossimità di qualche casa isolata.
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REFERENTI DI TAPPA:
Mercogliano – Montevergine: Maria Pia 340.6327298 / Mario 340 3517357
Grottolella: Marianna 348.4301400 / Adriana 389.5362475
Tufo: Domenico 392.6559792 / Claudio 392 4787170
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Hanno scritto della tappa svolta in data 9 novembre 2024:
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CORRIERE DELL’IRPINIA, clicca QUI
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RINGRAZIAMENTI
L’organizzazione della Tappa 1 è stata molto partecipata; vi hanno lavorato le associazioni fondative del Cammino a cui se ne sono aggiunte di nuove con belle forze giovanili. Col ‘Cammino di Guglielmo’ ci sono: Club Alpino Italiano, Touring Club Italiano / CdT paesi d’Irpinia, Irpinia 7x, Info-Irpinia, Irpinia Trekking, Irpiniavventura, Ass.ne Castellarte, Proloco di Mercogliano, Viandanti di Montevergine, Proloco Vallesaccarda.
Hanno sostenuto attivamente questa Tappa 1: l’Abbazia di Montevergine, la Parrocchia di San Michele Arcangelo di Tufo, il Parco Regionale del Partenio, i comuni di Mercogliano, Ospedaletto d’Alpinolo, Tufo e Grottolella. Uno speciale ringraziamento alla Funicolare di Montevergine/Air Campania.
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Contributi di Gianluca Astore, architetto e camminatore: testo, video e foto.
Foto dell’Abbazia di Montevergine e del Museo, clicca QUI
Foto della Grotta di San Michele e dell’antico borgo di Tufo (Av), clicca QUI
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Il percorso in 3d (wikiloc) della TAPPA 1: si noti il dislivello da 1200 a 200 metri sul livello del mare; scenderemo di 1000 metri lungo 22 km.
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I PRINCIPALI LUOGHI della Tappa 1
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SANTUARIO DI SAN SILVESTRO PAPA
Il Santuario di San Silvestro Papa è un luogo di culto situato nella parte montana del Comune di Sant’Angelo a Scala (Av), in località Monte San Silvestro. Arroccato su uno sperone di roccia alto 900 metri, quest’edificio religioso è raggiungibile attraverso due sentieri: il primo, che coincide con un tratto del Cammino di Guglielmo, detto anche “Sentiero della Devozione”, è un percorso che inizia nei pressi di Summonte (Av) e termina al Santuario, transitando per un maestoso castagneto; il secondo, parte dal centro abitato, arrivando al santuario con un tempo di percorrenza che si aggira intorno alle 3 ore. Giunti in vetta, un arco di pietra calcarea consente l’accesso al piazzale a essa antistante. L’edificio religioso si presenta con una facciata di pietra bianca, affiancata da una torre campanaria; in pietra è anche l’elegante portale, finemente scolpito. Al suo interno, vi è posta una campana di bronzo che viene suonata da tutti coloro che riescono a scalare il sentiero e a raggiungere il Santuario. Al lato della piccola chiesa, all’interno di una grotta, sgorga una fonte che rende a questo luogo la fama prodigiosa che detiene: secondo la tradizione popolare, infatti, le sue acque avrebbero proprietà terapeutiche e miracolose. Ancora oggi, sono tantissimi i fedeli che raggiungono la fonte per bagnarsi con l’acqua miracolosa, lasciando richieste di grazie e affetti personali in segno di devozione. La grotta è tappezzata di preghiere e suppliche e da secoli, inoltre, alimenta la leggenda, secondo cui le sue acque curative avrebbero guarito dalla lebbra Costantino, dietro intercessione di Papa Silvestro. Nota per essere piccolo e intimo tempio di fede, nonché luogo miracoloso, il Santuario di San Silvestro Papa ospita numerosi pellegrini, in occasione del Lunedì in Albis di ogni anno e della festa patronale del 31 dicembre. Tratto e adattato da “Sistema Irpinia”.
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GROTTA DELL’ARCANGELO MICHELE A TUFO
La Grotta di S. Michele Arcangelo è un antico sito di religiosità situato tra il Sannio e l’Irpinia.
La Soprintendenza ne ha riconosciuto il valore storico, artistico e monumentale sottolineandone la peculiarità nell’ambito dei siti religiosi dedicati al culto micaelico. Si tratta di un antro naturale attraversato anticamente da un torrente dalle acque lattiginose, ritenute miracolose, comunque salvifiche per i trattamenti terapeutici, considerata la loro natura calcareo-solfurea. Con l’avvento del cristianesimo e la conseguente conversione dei Longobardi, fu dedicata a San Michele Arcangelo, loro protettore, utilizzandola come ritrovo di preghiera e fonte battesimale. Nel Medioevo, fino a tutto il secolo XIX, fu un eremitario luogo temporaneo di conservazione delle reliquie dei proto-martiri S. Stefano e S. Mauro. La crescente notorietà del sito religioso è testimoniata dalle numerose e ingenti donazioni, tutte storicamente documentate in appositi regesti, che la popolazione, di ogni rango sociale, fece nel corso dei secoli. Il sito venne definitivamente consacrato al culto dal Cardinale Orsini, futuro Papa Innocenzo XIII. Gli affreschi, raffiguranti un trittico dedicato a S. Francesco D’Assisi, sono di epoca medioevale. La statua del Santo, patrono di Tufo, è del secolo diciassettesimo ed ha la particolarità di essere uno dei rari esempi di scultura su pietra policroma. Interessante anche l’ambiente all’aperto -con lastroni di pietra disposti come un altare- che si presenta oltre la volta di chiusura della Grotta e che fa intravedere reperti probabilmente di epoca protocristiana. Presso la Grotta, in occasione delle festività del santo Patrono (8 maggio e 29 settembre), si svolgono le centenarie celebrazioni delle “novene”, alle quali partecipano i fedeli di Tufo.
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GROTTOLELLA (Av)
Grottolella è un piccolo borgo medievale nel cuore del Parco Regionale del Partenio.
Il Castello Macedonio, edificato su un’originaria fortezza longobarda, domina il paese dall’alto. Annessa ad una delle quattro torri, c’è la Cappella di San Giovanni Battista, opera dell’architetto e scultore napoletano Lorenzo Vaccaro. Il borgo si caratterizza per i suoi edifici signorili e religiosi:
Palazzo Pellegrini, costruzione a corte il cui portale di arenaria reca la data del 1730, Palazzo Maglio, del 1884, e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie risalente al XVIII secolo e custode di importanti opere d’arte, tra cui un dipinto di scuola napoletana del XVI secolo raffigurante la Vergine delle Grazie. All’interno della chiesa Madre sono conservate le reliquie di San Vincenzo Martire e Santa Anastasia Vergine e Martire. Percorrendo le vie del borgo è possibile visitare il Museo a cielo aperto con belle sculture del M° Giovanni Spiniello; inoltre, il lavatoio del 1600, oggi struttura moderna che mantiene traccia del passato, e la suggestiva “chianca”, Rampa S. Antonio, anticamente unica strada di accesso al borgo antico.
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Una possibile risposta alle tue domande:
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Buon cammino !
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