Cosa possono fare i Comuni per il Cammino di Guglielmo

Cosa può fare il Cammino di Guglielmo per i comuni attraversati.

Nota a: ‘Cosa possono fare i Comuni per il Cammino di Guglielmo’.

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Il Cammino di Guglielmo è un progetto ambizioso dal lungo respiro. Questo rappresenta premessa indispensabile all’argomento in titolo. Si pensi che il Cammino di Santiago, antesignano di tutti i cammini storico-religiosi europei, viene percorso fin dagli inizi del IX secolo dC. Quella è l’epoca in cui si dice sia stata scoperta la tomba di San Giacomo Maggiore, apostolo di Gesù. Non che all’epoca della sua nascita, il Cammino verso Santiago de Compostela avesse il seguito, i numeri e l’appeal che si riscontrano in seguito.

Basta scambiare poche impressioni con chi lo ha percorso – non è difficile incontrarne tra i propri conoscenti – per rendersi conto delle potenziali ricadute che il Cammino ha generato sui vasti territori attraversati. Fuori da ogni connotazione spirituale, che lasciamo a chi di competenza, proviamo a tracciare alcuni scenari micro e macroeconomici.

Il Cammino mette in moto le persone, le sposta in numero considerevole, non si tratta solo di pellegrini di orientamento cristiano, ma anche di laici alla ricerca della propria dimensione spirituale. Al momento, non si può fare una previsione puntuale, perché le variabili da valutare sono tante, ma la propensione al cammino in Europa è in forte ascesa.

Possiamo provare a immaginare cosa determina la decisione e la conseguente scelta di percorrere un cammino. Principalmente la sua storia, intesa come riferimento alla motivazione fondativa, nel nostro caso la motivazione del giovane Guglielmo a raggiungere l’imbarco per la terra santa. Il grado di difficoltà della percorrenza: le informazioni, la segnaletica, i servizi sul territorio, i trasporti, gli alloggi, la ristorazione e più in generale la cultura dell’accoglienza. La comunicazione, i siti di riferimento, le applicazioni on line, la disponibilità di tracce GPS, le cartine, le guide, i punti di informazione, le pubblicazioni tematiche etc.

Basterebbe questo breve elenco per individuare le potenziali opportunità da realizzare o incrementare lungo il percorso. Alberghi, ostelli, monasteri, B&B, case vacanze, in alcuni paesi lungo il cammino sono insufficienti. Tutte queste attività, insieme a ristoranti, trattorie e osterie, potrebbero beneficiare del flusso dei pellegrini. Ovviamente la microeconomia passa attraverso tutte le altre attività: negozi di vicinato, prodotti enogastronomici tipici del territorio, servizi in generale: lavanderie a gettone, taxi, trasporti pubblici, gadget, musei. Ma quello che più conta è che il Cammino rappresenta un’opportunità open source, nel senso che non è precluso a nessuno di ideare, individuare e realizzare iniziative dedicate sia sull’esempio di altre esperienze, sia totalmente innovative. Chi potrebbe mai impedire ad un liquorificio di dedicare un liquore al Cammino, o ad una pasticceria di dedicare un dolce. Nuovi prodotti e nuovi servizi rappresentano opportunità per le aziende del territorio per affiancare il Cammino.

I comuni attraversati dal Cammino, sono soggetti privilegiati rispetto ad altri. Possono attirare flussi insperati e posizionarsi nella capacità di accoglienza turistica.

Le amministrazioni potrebbero elaborare progetti finanziabili per gareggiare tra loro al miglior mantenimento dei percorsi, realizzando servizi di collegamento, affiancamento e informazione ai pellegrini, non solo per migliorare l’offerta dei servizi, ma per stimolare i propri cittadini a credere nelle opportunità offerte dal Cammino per ottenerne beneficio e ricaduta economica.

Il filo che tiene l’insieme del progetto è il santo protettore dell’Irpinia: Guglielmo. Solo a patto di essere capaci di trasferire la sua personalissima storia di pellegrino camminatore, possiamo indurre a credere che vale la pena riscoprire le sue tracce. I 320 km nelle zone interne di tre regioni del sud, sono territori ancora intatti, con bellezze paesaggistiche e storico-artistiche sconosciute ai flussi del turismo di massa.

Il Cammino di Guglielmo può fare molto per i comuni attraversati, a patto che i comuni credano nel Cammino.

M.M. 26 2 2025

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Cosa possono fare i singoli Comuni per il Cammino di Guglielmo ?

Ovvero come indirizzare le risorse disponibili o come cercarle.

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Sono oltre 40 i Comuni attraversati dal Cammino di Guglielmo nelle 3 Regioni.

Per l’elenco completo dei Comuni / enti Diocesani / enti Parco, clicca QUI

Cosa può fare ogni singolo Comune per attrezzare al meglio il passaggio del Cammino nel proprio territorio?

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a. SEGNALETICA

Un sentiero attrezzato per un cammino deve innanzitutto essere ben segnalato, con cartelli visibili e chiari che indichino la direzione, le distanze e le tappe principali.

Cosa può fare il singolo Comune  ?

Calcolando una media di 20 km. per ogni tappa, si tratta di mettere una decina di frecce su paline in legno o acciaio; una decina di ‘segnali’ con vernice su massi in prossimità degli svincoli; la tabella indicatrice del luogo di arrivo e almeno una bacheca informativa in legno al punto di arrivo della ‘tappa’.  Fondamentale è la tabella “Comune sul Cammino di Guglielmo” da installare all’ingresso di ogni centro abitato.

Il costo può variare da 5.000 a 20.000 euro circa e comprende la stampa e la messa in opera. Ogni Comune sceglie dove far stampare la segnaletica; in genere chi stampa è attrezzato anche per la posa in opera.

Cosa fa il gruppo di lavoro del Cammino ?

Fornisce -gratuitamente- l’Abaco della segnaletica, il disegno di ogni tabella e il punto di collocamento sul terreno. Per sfogliare l’ABACO, clicca QUI.

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b. MESSA IN SICUREZZA DEI SENTIERI

Ogni Comune può provvedere alla messa in sicurezza e manutenzione della parte del sentiero che ricade nel proprio territorio. Si tratta di eliminare i rovi che invadono il tracciato, delimitare bene la larghezza, spianare qualche fosso, mettere qualche tratto di staccionata dove c’è pericolo di caduta, disciplinare al meglio qualche ruscellamento di acqua piovana, realizzare viminate e similari con tecniche di ingegneria naturalistica per contenere qualche tratto sottoposto a declivi. Importante che si riaprano quei cancelli con filo spinato messi abusivamente nei tratti interessati, soprattutto montani.

Il costo dipende molto dal tipo di sentiero (montano, collinare, pianeggiante, filo-fluviale), dalla lunghezza e dalle condizioni in cui si trova. L’Ufficio Tecnico Comunale o della Comunità Montana o dell’Ente Parco potrebbe fare una ricognizione e fare una stima della spesa occorrente. In linea di massima su una lunghezza di 20 km.: da 50.000 a 100.000 euro.

Una spesa suppletiva riguarda la realizzazione di percorsi esclusivamente pedonali / ciclabili per separarli dai tratti carrabili a scorrimento veloce dove le macchine costituiscono una fonte di elevato pericolo per i camminatori. Tra queste spese vanno inclusi ad esempio i sottopassi o piccoli ponticelli per attraversare in sicurezza le strade carrabili. Vanno altresì incluse passerelle in legno per attraversare i tratti dei sentieri che attraversano piccoli corsi d’acqua.

Da valutare, inoltre, il recupero o restauro di tratti pedonali dove sono presenti antichi lastricati in pietra (ciottoli o lastre) così come il rifacimento -dove necessita- di lastricati in pietra dinanzi ai luoghi di arrivo delle tappe che in genere coincidono con chiese, conventi, santuari e abbazie.

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c. PUNTI DI SOSTA

È fondamentale che lungo il percorso ci siano punti di ristoro e aree di sosta, dove i pellegrini possano riposare, rifocillarsi e, se necessario, ricevere assistenza medica. Attrezzare un punto di sosta durante il tratto comunale è un segnale di attenzione e benevolenza e accoglienza che diamo ai camminatori. L’ideale è in prossimità di qualche punto panoramico o n prossimità di una chiesetta o ruderi storici che troviamo sempre in ogni tratto… Si tratta di piantare qualche albero, mettere un fontanino, qualche panca con tavolo pic-nic e -possibilmente- una bella indicazione col nome del Comune e i Km. sia quelli che abbiamo percorso partendo da Montevergine (in Irpinia, dove riposano le spoglie del santo Guglielmo) sia i Km. che mancano alla meta (Basilica del Santo Sepolcro a Barletta).

Il costo dipende molto dalla cura estetica e dai materiali che si vogliono impiegare. La piantumazione di un albero può prendere da 200 a 2.000 euro… dipende dalla specie, dal diametro del tronco ecc. Così bisogna vedere qual è la lunghezza per collegare il fontanino alla rete idrica comunale. Panche con tavolo, se sono in pietra (consigliabile), costano almeno 2.000 euro; se in legno, la metà. L’indicazione dei km. dipende se in lamiera, in legno o in pietra; bisogna incaricare qualche artigiano del posto e concordare forme e dimensioni.  L’Ufficio Tecnico Comunale o della Comunità Montana o dell’Ente Parco potrebbe fare una ricognizione e fare una stima della spesa occorrente. Se il punto prescelto è in montagna serve un progetto e le relative autorizzazioni.

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d. COMUNICAZIONE

La comunicazione è fondamentale per promuovere un cammino. Una strategia di comunicazione efficace può attrarre pellegrini da tutto il mondo, aumentando la notorietà del percorso e incentivando il turismo locale. Utilizzare vari mezzi di comunicazione, come siti web, social media e campagne pubblicitarie, aiuta a diffondere informazioni cruciali sul percorso, le tappe, i punti di interesse e le strutture ricettive disponibili lungo il cammino. La comunicazione, ovviamente, deve essere univoca e promossa da un team che conosce bene il cammino come fatto finora per il sito web e per il manuale di comunicazione visiva.

Un ‘racconto teatrale’ dedicato alla vita del santo Guglielmo contribuirà a far conoscere episodi storici e religiosi su cui fonda lo stesso Cammino. La performance teatrale è da immaginare rappresentata -itinerante- in ogni tappa del Cammino, durante l’intero anno. Sono da prevedere costi per la sceneggiatura, costumi, regia, attori, tecnici, impianti, trasporti e facchinaggio.

Il ‘Forum’ annuale, internazionale, dedicato ai cammini storici e religiosi, come il forum già tenuto nel Palazzo Abbaziale Loreto di Mercogliano a giugno scorso, aiuta molto a far conoscere ad un pubblico di addetti ai lavori i progressi fatti dal Cammino di Guglielmo di anno in anno e a proiettarlo pertanto in uno scenario internazionale. Sono da prevedere costi per l’accoglienza e il rimborso spese dei relatori ospiti, per la comunicazione, l’organizzazione tecnica, nolo e pulizia sala, impianti video e audio, buffet; il forum avrà durata di 2 giorni.

Per favorire la partecipazione dei camminatori in fascia di età ‘over ‘65’ giova senz’altro strutturare un centro unico di prenotazione e assistenza; serve per prenotare i pernottamenti e le cene, trasferire i bagagli al seguito, prenotare i mezzi pubblici per l’arrivo e rientro; include altresì, ad esempio, l’assistenza di un camminatore esperto al seguito del gruppo che si è prenotato.

E’ sicuramente da redigere e stampare (e tenere aggiornata a cadenza almeno biennale) una guida ufficiale (a stampa) del cammino con un  editore specializzato nelle guide  per i cammini italiani ed europei: Terre di Mezzo editore.

La guida potrà essere integrata con versione digitale, un’ APP che aiuta a descrivere e far conoscere i luoghi attraversati e i paesaggi osservati.

Produrre e promuovere i gadget del cammino rafforza il brand e fidelizza i partecipanti e sostenitori del Cammino.

Per una comunicazione efficace bisogna preventivare costi per mantenimento e implementazione del sito ufficiale web, campagne social, documentazione foto e video dei cammini percorsi durante l’anno; attività di promozione continuativa su network specialistici nell’outdoor; partecipazione con banchi espositivi nelle principali manifestazioni e fiere di settore (BIT Milano, BMT Napoli; Oper Outdoor Paestum, ecc.)

Bisogna iniziare a strutturare un Centro unico di prenotazione e assistenza con nolo del software specialistico e personale dedicato.

Si tratta, ovviamente, di costi generali da ripartire sui 15 comuni di arrivo tappa e non sui singoli comuni.

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e. OSTELLI

Bisogna attrezzare al meglio rifugi, ostelli, strutture religiose e alloggi privati a prezzi accessibili, per garantire che i camminatori possano trovare un posto dove dormire ogni notte. La selezione è connaturata alla distanza tra la struttura di accoglienza e il tracciato del Cammino: al massimo un chilometro in quanto chi cammina lungo un tracciato non vuole aggiungere ulteriore distanza; a fine giornata, quando si cerca di riposare, subentra la stanchezza nel camminare a piedi; le strutture devono essere pertanto lungo il sentiero.

Serve sempre un punto dove lavare gli indumenti, possibilmente un lavatoio, una lavatrice-asciugatrice e più stendi-biancheria.

I punti per il pernottamento in genere ospitano anche coloro che fanno il cammino con le biciclette, spesso bici elettriche; serve quindi, oltre uno spazio per il rimessaggio al sicuro, anche un punto di ricarica elettrica e un piccolo spazio dotato di attrezzi per gonfiare e riparare le bici.

Un contributo da parte dei Comuni o Provinciale o Regionale può aiutare a migliorare l’accoglienza; potrebbero rinnovarsi gli arredi indispensabili quali letti e materassi e attrezzare un punto cucina e un punto-lavanderia.

Attrezzare al meglio una foresteria pubblica o privata che sia, compreso un minimo di opere murarie e di rifinitura, un adeguamento impiantistico e alcuni indispensabili arredi,  richiede un contributo di almeno 10.000 euro / posto letto; ovviamente da rendicontare sulla scorta di fatture e dei costi anticipati tracciati con bonifico.  Per il punto bici servono 10.000 euro (recinto e attrezzature).

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f. ACCESSIBILITA’ DIFFUSA

Bisogna lavorare per fare in modo che più tratti del cammino siano sempre più accessibili ai portatori di disabilità; necessita lavorare su sentieri con fondo regolare, rendendoli esclusivamente pedonali, dotati di segnali di orientamento, oltre che di piani di accoglienza e orientamento per i visitatori con esigenze speciali.

Un sentiero accessibile ai disabili deve avere un fondo regolare e stabile, privo di ostacoli e buche, con una larghezza sufficiente per il passaggio incrociato di 2 sedie a rotelle o di altri ausili per la mobilità. Deve essere dotato di segnaletica chiara e visibile, con indicazioni sul grado di difficoltà e sulle caratteristiche del percorso. È importante prevedere aree di sosta attrezzate con panchine e punti ombreggiati, nonché servizi igienici accessibili lungo il cammino. Inoltre, la presenza di barriere di sicurezza nei punti più critici può contribuire a rendere il percorso sicuro per tutti i camminatori, indipendentemente dalle loro abilità. Ad inizio e fine sentiero si deve poter arrivare con un’auto, quindi serviranno anche alcuni posti parcheggio.

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g. OPERE D’ARTE, MUSEI MULTIMEDIALI

La creazione di opere d’arte lungo il Cammino potrà caratterizzare e radicare l’itinerario rendendolo iconico. Parliamo di sculture, murales, sale multimediali. Quanto avviato a Chiusano di San Domenico è di esempio.

In questo campo necessita impiegare somme alquanto considerevoli per avere opere di qualità; dipende dal nome dell’artista e dal contenuto degli spazi multimediali. Il tema ricorrente è da dedicare alla vita del santo Guglielmo, ai luoghi visitati e costruiti, alle storie dei miracoli compiuti e narrati. Ad esempio, l’icona dell’albero cavo, abitato dal giovane Guglielmo, illuminato dagli Angeli / aironi narrati nella ‘Legenda del santo’, è da riprendere sotto forma di installazioni d’arte.

Necessita comunque un gruppo di lavoro per la valutazione e coordinamento del programma iconografico complessivo.

Ovviamente, ogni Comune racconterà e mostrerà il meglio del proprio territorio anche attraverso le opere d’arte che si metteranno in cantiere.

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Conclusione (provvisoria)

Fin da subito i sentieri devono essere mantenuti in buono stato, privi di ostacoli e pericoli, con un’adeguata segnaletica per le emergenze. E’, inoltre, utile avere accesso a mappe dettagliate e applicazioni GPS, affinché i pellegrini possano pianificare il loro viaggio in sicurezza e con fiducia.

Per vedere quanto fatto finora per mappe e tracce  clicca QUI.

Da oggi in avanti, necessita realizzare opere strettamente connesse al progetto (infrastruttura immateriale) del Cammino affinché ci sia una ricaduta in termini di benefici economici e sociali per le comunità locali.

E’ importante che si ragioni insieme: per ambiti, per diocesi, per enti parco, per regioni…

Il Cammino attraversa un territorio esteso, ricco, variegato, incredibilmente bello e ancora intatto; un territorio del Sud che finora non ha mai provato a raccontarsi in modo efficace e unitario.

E’ tempo di camminare insieme. 

A.V. 24 2 2025

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Il Cammino di Guglielmo, una risposta alle domande di base:

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CHI E’ GUGLIELMO ?  clicca QUI
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COS’E’ IL CAMMINO DI GUGLIELMO ?  clicca QUI
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PERCHE’ ‘CAMMINO DI GUGLIELMO’ E NON DI ‘SAN GUGLIELMO’?  clicca QUI
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QUALI COMUNI, PARCHI E REGIONI ATTRAVERSA ?  clicca QUI
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QUANTE TAPPE SONO ? clicca QUI
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COME RAGGIUNGERE i Comuni con i mezzi pubblici ? clicca QUI
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IL CAMMINO INTERSECA STAZIONI FERROVIARIE ? clicca QUI
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COME VESTIRMI, cosa portare ?  clicca QUI
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COSA VISITARE nei luoghi del Cammino ? clicca QUI
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