Un dono inatteso e insperato. La Tappa 12 raccontata da Mons. Mauro Gallo.

Un dono inatteso e insperato.

La tappa 12 del Cammino di Guglielmo, che unisce la città federiciana di Melfi e l’antica e suggestiva città di Venosa, che copre la distanza di circa 18 chilometri, è stata percorsa sabato 28 dicembre 2024 da circa una quarantina di camminatori, mossi da diverse ragioni: di ordine naturalistico, salutistico, sportivo, religioso. Tanti sono infatti i motivi che spingono ad intraprendere un cammino. Adulti, giovani adulti e anche un bambino, nel nostro caso.
La percorrenza è stata opportunamente preparata da un incontro svoltosi presso l’Hostel “il Tetto” a Melfi, con la presenza di civici amministratori, promotori del Cammino di Guglielmo e dall’Università di Basilicata attraverso un ricercatore che ci ha illustrato la temperie culturale che interessava i luoghi nel secolo XI attraversati da Guglielmo da Vercelli nel secolo undicesimo, un interessante sintesi ed intreccio di elementi culturali proventi da tradizioni diverse.
Il Cammino, fatto insieme e lentamente, è diventato così un modo di riappropriarsi dei luoghi che si sono percorsi, interpellando i pregevoli segni che ci vengono ancora conservati, nello specifico: il ponte romano e il sito del toppo Daguzzo nel territorio di Rapolla, la via Appia (regina viarum), che ci ha condotto a Venosa, oltre evidentemente alle pregevoli città di Melfi e Venosa per tutto quanto ci testimoniano di arte, cultura, spiritualità, di cui ciascuno, seppur parzialmente, ha potuto averne maggiore conoscenza. Degna di attenzione la tomba del console Marco Claudio Marcello, sito ignoto anche ai camminatori provenienti dalla zona del Vulture.
È stata una bella giornata, vissuta nella frugalità che caratterizza lo spirito del camminatore da qualsiasi motivazione egli sia spinto.
Un dono inatteso e insperato, una bellissima giornata di sole che ha permesso ancora più di apprezzare il percorso di immersione naturalistica.
L’auspicio è davvero che il Cammino di Guglielmo possa essere un laboratorio di orgogliosa appartenenza civica, occasione di fecondo dialogo istituzionale e collaborazione per valorizzare quanto più il cammino nella sua interezza, nella convinzione che la promozione e la custodia di un piccolo tratto, moltiplicato tra diversi attori, andrà a beneficio dei più.
La giornata del 28 dicembre ha incrociato due significativi eventi quali l’apertura del Giubileo ordinario nella Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, proprio nelle città interessate dalla tappa. Il Cammino è un segno forte della grammatica di ogni Giubileo.
Sarà questa un’occasione ancora per valorizzare questo bel progetto di comunità.
Buon Cammino!

Mons. Mauro Gallo

Vicario Generale Diocesi Melfi-Rapolla-Venosa

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